Le Isole Canarie, situate strategicamente nell'Atlantico, sono da sempre un crogiolo di culture grazie alla loro posizione geografica e al ruolo di punto d'incontro tra Europa, Africa e America. Questo continuo scambio ha lasciato un'impronta profonda in molti aspetti della vita isolana, con la lingua che ne è stata una delle più influenzate.
Tra il XV e il XVII secolo, le Canarie hanno vissuto intense interazioni con il Portogallo, specialmente nei settori dell'agricoltura e della pesca. Questo contatto ha portato all'incorporazione di numerosi termini portoghesi nello spagnolo parlato sulle isole. Per esempio, parole come "gofio" (farina di mais tostato), "baifo" (capretto) e "liña" (corda) trovano origine proprio nel portoghese.
Inoltre, termini come "millo" (mais) e "garuja" (pioggerella) testimoniano ulteriormente questa influenza.
La presenza portoghese nelle Canarie non si limita però alla sfera linguistica. L'architettura canaria, ad esempio, mostra elementi che riflettono una fusione di influenze iberiche, incluso il portoghese, adattate al contesto locale. Allo stesso modo, la migrazione portoghese ha lasciato tracce nella toponomastica e nella distribuzione di cognomi di origine portoghese, segno di un'integrazione profonda e di un'assimilazione di questa comunità nella società canaria.
Questa eredità portoghese nelle Canarie è una testimonianza della ricchezza e complessità della storia culturale dell'arcipelago. Attraverso la lingua, l'architettura e altri aspetti culturali, il lascito portoghese continua a vivere, arricchendo l'identità canaria e sottolineando l'importanza degli incontri storici nella formazione delle culture contemporanee.