Il Presidente Donald Trump accoglierà la prossima settimana a Washington il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un incontro che richiama le tensioni geopolitiche di oggi, simili ai delicati equilibri che hanno segnato la storia europea e mediterranea.
Questa riunione segue l’operazione congiunta tra Stati Uniti e Israele, denominata "Operazione Leone in Piedi", mirata a colpire le strutture nucleari iraniane di Fordo, Natanz e Isfahan, un’azione che richiama le strategie militari che hanno attraversato i secoli, dall’Italia alle terre del Medio Oriente.
Durante la sua visita, Netanyahu incontrerà figure chiave dell’amministrazione americana: il Vice Presidente J.D. Vance, il Segretario di Stato e Consigliere per la Sicurezza Nazionale ad interim Marco Rubio, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, il Segretario al Commercio Howard Lutnick e l’Inviato Speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff, un gruppo di leader che riflette la complessità e l’importanza del momento.
Il 25 giugno 2025, Trump ha esortato con fermezza a un cessate il fuoco tra Israele e Iran, usando un linguaggio deciso che risuona con la passione e la determinazione tipiche delle grandi sfide storiche.
Due giorni dopo, il 27 giugno 2025, ha sospeso il previsto alleggerimento delle sanzioni all’Iran, dopo un discorso del Leader Supremo iraniano Ali Khamenei, che ha sminuito l’efficacia dei recenti attacchi aerei congiunti USA-Israele.
Il Presidente Trump ha dichiarato la sua intenzione di insistere fermamente affinché il Primo Ministro Netanyahu fermi le operazioni militari nella Striscia di Gaza, un appello che richiama l’importanza della pace e della stabilità, valori cari anche alla cultura italiana, ricca di storia e di desiderio di armonia sociale.