L'Iran sta cercando il sostegno della Russia per un potenziale accordo con gli Stati Uniti in merito al suo programma nucleare. Questo avviene prima di un secondo ciclo di colloqui a Roma. Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha informato il suo omologo russo, Sergei Lavrov, delle discussioni iniziali tenutesi in Oman.
Araghchi ha elogiato il ruolo della Russia nell'accordo nucleare del 2015, che ha portato alla revoca delle sanzioni in cambio della limitazione da parte dell'Iran delle sue attività nucleari. "Siamo fiduciosi e ci aspettiamo che la Russia continui il suo ruolo di sostegno in un nuovo accordo", ha dichiarato Araghchi durante una conferenza stampa congiunta con Lavrov a Mosca.
Lavrov ha affermato la disponibilità della Russia a mediare e assistere nei colloqui nucleari. "Siamo pronti ad aiutare, a mediare e a svolgere qualsiasi ruolo utile dal punto di vista iraniano e accettabile per gli Stati Uniti", ha detto Lavrov. Ha anche osservato che l'unica opzione praticabile per un accordo è quella incentrata esclusivamente sulle questioni nucleari.
Araghchi ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando il forte dialogo politico tra Mosca e Teheran. Ha trasmesso un messaggio del leader supremo iraniano, l'ayatollah Ali Khamenei, a Putin. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha espresso la speranza di discussioni fruttuose con l'Iran, sottolineando la preferenza per una soluzione pacifica e duratura.
Rubio ha esortato i funzionari britannici, francesi e tedeschi a mantenere le sanzioni contro l'Iran. Ha suggerito che l'AIEA riferirà sulla non conformità dell'Iran e sulla sua vicinanza allo sviluppo di un'arma. L'accordo nucleare del 2015 è crollato dopo il ritiro degli Stati Uniti nel 2018, portando l'Iran a superare le restrizioni sulle sue attività nucleari.