La Corte Suprema brasiliana accetta le accuse contro Bolsonaro e gli alleati per tentato colpo di stato

La Corte Suprema federale brasiliana ha accettato all'unanimità le accuse contro l'ex presidente Jair Bolsonaro e sette alleati mercoledì 26 marzo, per aver presumibilmente tentato di abolire lo stato di diritto democratico e organizzare un colpo di stato. Bolsonaro e i suoi associati sono accusati di aver orchestrato un'organizzazione criminale, causando danni aggravati attraverso la violenza contro la proprietà pubblica e danneggiando la proprietà elencata. Le accuse derivano da un presunto complotto per annullare i risultati delle elezioni del 2022 e mantenere Bolsonaro al potere. L'ufficio del procuratore generale afferma che Bolsonaro era a conoscenza di un piano per assassinare il presidente Luiz Inácio Lula da Silva, il vicepresidente Geraldo Alckmin e il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes. Affermano anche che era a conoscenza di una bozza di decreto per realizzare un colpo di stato, che includeva l'arresto dei ministri della Corte suprema e lo svolgimento di nuove elezioni. Bolsonaro nega le accuse, sostenendo che sono infondate e motivate politicamente.

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