Il più antico fossile di formica definitivo, una "formica infernale" (Vulcanidris cratensis) di 113 milioni di anni, è stato scoperto nel nord-est del Brasile. Questa notevole scoperta, conservata nel calcare, spinge indietro il noto registro fossile delle formiche e fornisce approfondimenti sull'evoluzione precoce delle formiche. La scoperta evidenzia l'importanza di esaminare le collezioni esistenti e fa luce sulla paleontologia brasiliana.
Scoperta della formica infernale
La formica infernale appena identificata, appartenente alla sottofamiglia estinta Haidomyrmecinae, esisteva durante il periodo Cretaceo. Queste formiche sono caratterizzate dalle loro mandibole uniche a forma di falce, che probabilmente usavano per catturare e impalare le prede. A differenza delle formiche moderne, le formiche infernali avevano mascelle che si muovevano verticalmente. Il fossile rappresenta la prima formica infernale scoperta nella roccia, piuttosto che nell'ambra, suggerendo una distribuzione più ampia di quanto si conoscesse in precedenza.
Evoluzione delle formiche terricole
In notizie correlate, gli scienziati hanno scoperto un fossile di formica terricola di 16 milioni di anni (Basiceros enana sp. nov.) nell'ambra dominicana. Questa scoperta sfida le precedenti ipotesi sull'evoluzione delle formiche terricole, indicando che queste formiche si sono evolute per essere più grandi, non più piccole. L'antica formica terricola, sebbene più piccola delle sue controparti moderne, possedeva già i peli specializzati usati per il camuffamento.
Le formiche terricole moderne possono crescere fino a 9 millimetri di lunghezza, mentre la formica fossile misurava solo 5,13 millimetri. Ciò suggerisce una tendenza all'aumento delle dimensioni del corpo nel corso di milioni di anni. Nonostante i loro adattamenti, Basiceros enana è scomparsa dai Caraibi circa 5,3 milioni di anni fa, probabilmente a causa di cambiamenti ecologici.