Un innovativo studio genetico ha riaffermato l'Asia Centrale come origine delle rose, con la Cina identificata come un importante centro di diversificazione. La ricerca, guidata da esperti della Beijing Forestry University, ha approfondito la composizione genetica delle specie di rose selvatiche e delle antiche cultivar per tracciare il percorso evolutivo di questo amato fiore.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Plants il 4 aprile 2025, indica che la rosa più antica probabilmente possedeva un colore giallo omogeneo, una singola fila di petali e sette foglioline per ramo. Queste caratteristiche sono attribuite all'antenato comune del genere Rosa, appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
Inoltre, la ricerca ha individuato due principali punti caldi di diversità all'interno della Cina: il nord-ovest, caratterizzato da rose gialle adattate ai climi aridi, e il sud-ovest, noto per i suoi fiori bianchi e profumati che prosperano in ambienti umidi. Gli scienziati sottolineano l'importanza di incorporare risorse genetiche da parenti selvatici per rafforzare la resistenza alle malattie e alla siccità nell'allevamento contemporaneo delle rose, in particolare alla luce dei cambiamenti climatici globali in corso. Ciò è particolarmente cruciale poiché le rose moderne devono affrontare minacce da malattie fungine, parassiti e virus come l'emaravirus della rosetta della rosa.
Le intuizioni ottenute da questo studio potrebbero rivoluzionare i programmi di allevamento delle rose, consentendo lo sviluppo di varietà di rose più resistenti e visivamente sbalorditive per il futuro.