Il mercato dei beni di lusso, stimato in 400 miliardi di dollari all'anno, sta affrontando un potenziale rallentamento a causa delle preoccupazioni per una recessione globale alimentata da tensioni commerciali e tariffe. Un analista di Wall Street, Luca Solca di Bernstein, prevede un calo del 2% nelle vendite mondiali di beni di lusso per il 2025, una revisione significativa rispetto alla crescita del 5% precedentemente prevista. Questo calo, se si materializzasse, rappresenterebbe la flessione più prolungata del settore in oltre due decenni.
Solca attribuisce questo declassamento alle ripercussioni delle tariffe imposte dagli Stati Uniti ai suoi principali partner commerciali. Le tariffe di nuova imposizione, che vanno dal 10 al 50%, dovrebbero aumentare i costi per i marchi di lusso. Regioni specifiche come la Svizzera, che deve affrontare una tariffa di importazione statunitense del 31%, stanno lottando contro tasse più elevate rispetto ad altre. I titoli europei del lusso hanno reagito negativamente agli annunci tariffari, riflettendo la crescente preoccupazione degli investitori sul potenziale impatto sugli utili all'interno del settore.
Le azioni di LVMH, leader del settore, hanno subito un calo dall'inizio dell'anno. Allo stesso modo, Kering, proprietario di Gucci, ha subito un calo. Anche Richemont, la società dietro Hermes e Cartier, ha subito un calo. Tutti gli occhi sono puntati su LVMH, che ha pubblicato i suoi risultati finanziari del primo trimestre il 16 aprile 2024, riportando una crescita organica dei ricavi del 3%.