Riprendono i negoziati nucleari tra Stati Uniti e Iran in un clima di tensione; una confrontazione militare incombe in caso di fallimento dell'accordo

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Si prevede la ripresa dei negoziati tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare iraniano. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato che una confrontazione militare è quasi inevitabile in caso di fallimento dei colloqui, sottolineando la necessità di un accordo verificabile per limitare le ambizioni nucleari dell'Iran. Ha sottolineato il tempo limitato per raggiungere un accordo prima della scadenza del Piano d'azione globale congiunto (JCPOA). Il presidente Trump ha proposto colloqui indiretti, minacciando al contempo bombardamenti in caso di mancato accordo. L'Iran ha segnalato apertura a negoziati indiretti tramite l'Oman, ma ha rifiutato colloqui diretti. Il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha offerto l'assistenza della Russia per facilitare il dialogo. Il JCPOA, istituito nel 2015, ha revocato le sanzioni all'Iran in cambio di restrizioni al suo programma nucleare. I prossimi colloqui sono cruciali per la stabilità regionale e gli sforzi di non proliferazione nucleare. L'E3 (Francia, Germania e Regno Unito) potrebbe reintrodurre le sanzioni delle Nazioni Unite se non si raggiungerà un accordo entro la metà del 2025.

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