Lo spettrofotometro della NASA per la storia dell'universo, l'epoca della reionizzazione e l'esploratore di ghiacci (SPHEREx) ha iniziato la sua missione per condurre una ricognizione dell'intero cielo nella luce infrarossa. Lanciato l'11 marzo 2025, SPHEREx ha acceso con successo i suoi rivelatori e catturato le prime immagini, segnando una pietra miliare significativa nella sua missione biennale.
La missione prevede una collaborazione globale, inclusi i contributi della Corea del Sud e di Taiwan. Questa partnership internazionale sottolinea la natura globale della ricerca scientifica e del progresso tecnologico, mettendo in comune risorse, competenze e finanziamenti per raggiungere obiettivi ambiziosi che potrebbero essere difficili per una singola nazione.
SPHEREx ha già catturato le prime immagini contenenti circa 100.000 sorgenti luminose ciascuna, tra cui stelle e galassie. Queste prime immagini, scattate il 27 marzo 2025, confermano che tutti i sistemi funzionano come previsto.
Gli scienziati prevedono che i dati di SPHEREx forniranno informazioni cruciali sull'universo primordiale, l'evoluzione delle galassie e le origini dell'acqua e dei ghiacci biogenici nelle regioni di formazione stellare. Il telescopio mapperà l'intero cielo quattro volte nel corso della sua missione, creando una mappa 3D completa del cosmo.
La missione SPHEREx è gestita dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. L'analisi scientifica dei dati SPHEREx sarà condotta da un team di scienziati situati in diverse istituzioni. I dati saranno elaborati e archiviati presso l'IPAC del Caltech, che gestisce il JPL per la NASA. L'investigatore principale della missione ha sede presso il Caltech con un incarico congiunto al JPL.