Il Parlamento Europeo, rispondendo agli appelli delle ONG e della società civile, ha votato a larga maggioranza (443 voti favorevoli, 4 contrari, 48 astensioni) per chiedere la sospensione del memorandum d'intesa tra l'Unione Europea e il Ruanda sulle materie prime critiche. Questo accordo, entrato in vigore lo scorso anno, copre varie materie prime critiche esportate dal Ruanda, tra cui stagno, tungsteno, oro, niobio, potenziali elementi di litio e varie terre rare. La richiesta di stralciare il memorandum è arrivata dopo che il gruppo paramilitare M23 (sostenuto dal Ruanda) ha conquistato la città di Goma nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) orientale. Il problema centrale risiede nel fatto che l'accordo consente all'UE di accedere a materie prime provenienti dal Ruanda, alcune delle quali si sospetta siano estratte da zone di conflitto nella RDC. Un rapporto delle Nazioni Unite del giugno 2024 ha indicato che l'M23 ha istituito una "amministrazione parallela" che controlla le attività minerarie e il commercio nella RDC, portando all'esportazione di almeno 150 tonnellate di coltan in Ruanda. La risoluzione approvata dal Parlamento non è legislativa; la decisione di sospendere il memorandum spetta alla Commissione Europea.
Il Parlamento Europeo Chiede la Sospensione dell'Accordo UE-Ruanda sulle Materie Prime a Causa di Preoccupazioni per il Conflitto
Modificato da: Ирина iryna_blgka blgka
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