Il 9 luglio 2025, gli Stati Uniti hanno annunciato l'imposizione di sanzioni nei confronti di alcune aziende coinvolte nel sostegno alle operazioni militari israeliane nei territori palestinesi occupati. Questa decisione nasce in risposta al loro coinvolgimento nelle azioni dell'International Criminal Court (ICC) riguardanti i diritti umani nella regione.
Marco Rubio, Segretario di Stato americano, ha dichiarato che queste misure vogliono sostenere l'indagine dell'ICC su due cittadini americani e israeliani, considerate azioni che minacciano la sovranità dei rispettivi paesi. Rubio ha aggiunto con fermezza: "Non tollereremo campagne politiche ed economiche che mettono a rischio i nostri interessi nazionali e la nostra sovranità."
In una nota correlata, Danny Danon, ambasciatore israeliano presso l'ONU, ha condannato le sanzioni statunitensi, definendole parte di una "campagna continua contro Israele e gli Stati Uniti."
L'accademico italiano Albanese ha già invitato i paesi alleati nel Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a imporre sanzioni sulle forniture di armi a Israele e a interrompere i rapporti commerciali e finanziari con il paese, definendo tali azioni una "campagna di punizione collettiva" nella Striscia di Gaza.
In un rapporto pubblicato all'inizio di questo mese, Albanese ha accusato oltre 60 aziende, tra cui importanti società tecnologiche e produttrici di armamenti, di complicità nel sostenere gli insediamenti israeliani e le operazioni militari a Gaza.
È importante ricordare che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva già imposto sanzioni a quattro giudici dell'ICC nel giugno 2024, in risposta all'emissione di mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e all'indagine sui crimini di guerra commessi dalle forze statunitensi in Afghanistan.