L'Ungheria si è ufficialmente ritirata dalla Corte penale internazionale (CPI). La decisione, approvata con 134 voti favorevoli, 37 contrari e 7 astensioni, rende l'Ungheria la prima nazione europea a lasciare la corte. Il ministro degli Esteri Péter Szijjártó informerà formalmente il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Il governo ungherese, guidato da Viktor Orbán, aveva inizialmente annunciato la sua intenzione di ritirarsi ad aprile, in concomitanza con una visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il governo considera la CPI un "organo politico". La CPI ha emesso un mandato di arresto per Netanyahu nel novembre 2024, accusandolo di crimini di guerra e crimini contro l'umanità nella Striscia di Gaza.
In quanto membro della CPI, ci si aspettava che l'Ungheria eseguisse il mandato di arresto durante la visita di Netanyahu ad aprile, ma Orbán ha rifiutato, affermando che la legge ungherese non applica le decisioni della CPI. In precedenza, la CPI aveva emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin nel 2023. Burundi e Filippine sono gli unici altri paesi che si sono ritirati dalla CPI.