La crisi politica in Serbia continua cinque mesi dopo il crollo di una tettoia a Novi Sad, che ha provocato proteste. Membri del governo e studenti stanno analizzando i prossimi passi.
Nonostante le proteste di massa a Belgrado il 15 marzo, le richieste degli studenti di responsabilità per il crollo non sono state soddisfatte. Il governo ha risposto con la repressione, tra cui la sospensione degli stipendi degli insegnanti e la presa di mira dei professori universitari.
Il presidente Aleksandar Vucic sta formando un rinnovato "Movimento popolare per lo Stato", lanciato ufficialmente a Belgrado dall'11 al 13 aprile. I cittadini possono partecipare scrivendo lettere e inviando critiche ai funzionari governativi.
Gli studenti hanno iniziato un viaggio in bicicletta a Strasburgo, in Francia, per presentare le richieste al Consiglio d'Europa, evidenziando la mancanza di risposta da parte delle istituzioni serbe. Il viaggio di 1.300 chilometri dovrebbe durare circa 12 giorni.