Meta ha deciso di non aderire al Codice di Condotta dell'Unione Europea per i modelli di intelligenza artificiale (IA) a finalità generali, presentato a Bruxelles la scorsa settimana. Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, ha espresso preoccupazioni riguardo alle incertezze giuridiche introdotte dal Codice e alle misure che vanno oltre l'ambito di applicazione della legge sull'IA. Kaplan ha sottolineato che l'Europa sta imboccando la strada sbagliata in materia di IA.
Inoltre, Kaplan ha ricordato che diverse imprese e politici europei si sono espressi contro questo regolamento. Recentemente, 44 delle maggiori aziende europee, tra cui Bosch, Siemens, SAP, Airbus e BNP, hanno firmato una lettera chiedendo alla Commissione di mettere in pausa l'attuazione dell'AI Act, il cosiddetto 'stop the clock'. Le aziende hanno espresso preoccupazioni riguardo all'eccessiva estensione del regolamento, temendo che possa frenare lo sviluppo e la diffusione dei modelli di IA avanzati in Europa e ostacolare le aziende europee che intendono costruire imprese basate su tali modelli.
Il Codice di Condotta, a cui è possibile aderire in modo volontario, fornisce precisazioni su una serie di norme previste nell'AI Act che si applicheranno, a partire dal 2 agosto, ai fornitori di modelli di IA a finalità generali, in particolare quelli con rischi sistemici come GPT-4 di OpenAI, Gemini di Google e Grok di xAI. Il Codice è stato elaborato da 13 esperti indipendenti, con il contributo di oltre mille parti interessate, e dovrà ottenere l'approvazione della Commissione Europea e dei Ventisette Stati Membri. Le bozze circolate del Codice, la cui stesura finale è stata posticipata da maggio a luglio, avevano suscitato le proteste degli addetti ai lavori, che avevano denunciato pressioni da parte delle Big Tech per annacquare il testo.