Il film di Saeed Roustayi, 'Donna e Bambino', sta generando controversie in vista della sua anteprima al Festival di Cannes 2025 [1, 2, 3]. Il film ha scatenato un dibattito all'interno della comunità cinematografica iraniana [1]. Alcuni critici lo etichettano come propaganda perché è stato prodotto con il permesso del governo e il cast femminile indossa l'hijab [1].
L'Associazione iraniana dei cineasti indipendenti (IIFMA) considera il film un tradimento del movimento 'Donna, Vita, Libertà' [1, 10]. Tuttavia, il regista Mohammad Rasoulof difende Roustayi, sottolineando la distinzione tra propaganda e film realizzati sotto censura [1]. Rasoulof si oppone al blocco dei registi dai festival internazionali, sostenendo la libertà artistica [1].
Roustayi descrive 'Donna e Bambino' come una storia di emancipazione femminile contro una società patriarcale [1, 3]. Riconosce di aver ottenuto un permesso governativo, ma insiste sul fatto che il film è un'opera indipendente [1]. Il film vede protagonista Parinaz Izadyar nei panni di Mahnaz, un'infermiera vedova che lotta con un figlio ribelle, interpretato da Payman Maadi [2, 3, 8]. Mentre pianifica il suo matrimonio con Hamid, un'inaspettata tragedia la costringe a lottare per ciò che è giusto [2, 3]. Il film è programmato per essere presentato in anteprima al Festival di Cannes nel maggio 2025 [3].