Un team proveniente da Canada e Giappone ha compiuto un'impresa rivoluzionaria: osservare la superfluidità nell'idrogeno molecolare per la prima volta. Questo fenomeno, precedentemente osservato solo nell'elio, implica che una sostanza fluisce senza resistenza, come se le sue particelle non interagissero.
La superfluidità si verifica quando determinati fluidi si avvicinano allo zero assoluto, subendo una transizione di fase verso uno stato di viscosità zero, alterando fondamentalmente il loro comportamento. "Questa scoperta approfondisce la nostra comprensione dei fluidi quantistici e potrebbe ispirare modi più efficienti per immagazzinare e trasportare idrogeno per l'energia pulita", ha affermato il professor Takamasa Momose dell'Università della British Columbia.
Per superare la sfida della solidificazione dell'idrogeno a -259 °C, ben al di sopra dello zero assoluto (-273,15 °C), il team ha confinato piccoli cluster di molecole di idrogeno all'interno di nanogocce di elio, raggiungendo -272,25 °C. Hanno quindi introdotto una molecola di metano nel cluster di idrogeno e l'hanno fatta ruotare usando impulsi laser.
La molecola di metano rotante è servita da indicatore: la sua rotazione senza attrito ha segnalato il comportamento superfluido dell'idrogeno circostante. Infatti, con 15-20 molecole di idrogeno nel cluster, il metano ha ruotato senza resistenza, confermando lo stato superfluido.
Sebbene un'applicazione diretta non sia immediata, il flusso senza attrito dell'idrogeno superfluido potrebbe ispirare nuove tecnologie per il trasporto e lo stoccaggio dell'idrogeno, cruciali per far progredire le soluzioni di energia pulita. L'idrogeno, utilizzato nelle celle a combustibile che emettono solo acqua, affronta sfide infrastrutturali nella produzione, nello stoccaggio e nel trasporto. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a opzioni pratiche di combustibile pulito.