I ricercatori del Mass General Brigham hanno scoperto una connessione tra le avversità nella prima infanzia e lo sviluppo del cervello, che influisce sulla connettività della sostanza bianca nell'adolescenza. Lo studio, pubblicato su PNAS e che ha coinvolto oltre 9.000 bambini dello studio Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD), indica che le esperienze infantili avverse possono influire negativamente sulla struttura e sulla funzione delle reti cerebrali vitali per la cognizione e il comportamento. La sostanza bianca, fondamentale per la trasmissione dei segnali neurali, mostra una qualità ridotta nei bambini che hanno subito stress precoci. Questa qualità inferiore è correlata a una ridotta performance cognitiva in aree come l'aritmetica mentale e il linguaggio ricettivo. I ricercatori hanno utilizzato l'imaging di diffusione per valutare l'integrità della sostanza bianca, rivelando che le esperienze avverse hanno un impatto su una porzione significativa del cervello. Lo studio ha anche identificato fattori protettivi, rilevando che la coesione del quartiere e le pratiche genitoriali positive possono mitigare gli effetti negativi delle avversità precoci, promuovendo la resilienza nei bambini. Pur evidenziando l'impatto dell'ambiente, la ricerca suggerisce che strutture sociali di supporto possono aiutare i bambini a superare gli ostacoli. I ricercatori riconoscono i limiti dello studio, inclusa la sua dipendenza dai dati osservazionali. Suggeriscono che futuri studi longitudinali siano necessari per stabilire relazioni causali più solide. I risultati sottolineano l'importanza di promuovere ambienti infantili stabili e sani, che potrebbero informare le politiche pubbliche e le strategie sanitarie.
Avversità nella prima infanzia legate ad alterazioni della sostanza bianca cerebrale e della funzione cognitiva: uno studio su 9.000 bambini
Modificato da: Elena HealthEnergy
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