Nel giugno 2025, gli archeologi hanno condotto uno scavo di salvataggio nel sito pre-ispanico di El Duraznillo ad Anfama, Tucumán, Argentina. I lavori sono stati avviati dopo che membri della comunità indigena Diaguita hanno scoperto ossa, parzialmente esposte sulla superficie, durante i lavori stradali. L'operazione ha rivelato i resti di almeno due individui e preziosi manufatti risalenti al I millennio d.C.
Gli scavi sono stati organizzati dal Dipartimento del Patrimonio dell'Ente Culturale di Tucumán, in collaborazione con gli archeologi del gruppo Southern Calchaquíes Summits, che ricerca questa regione da oltre un decennio. Il lavoro sul campo è stato diretto da Gonzalo Moyano, Francisco Franco e Stefania Chiavassa Arias, con il supporto di specialisti del Consiglio Nazionale delle Ricerche Scientifiche e Tecniche dell'Argentina (CONICET) e dell'Università di Cordoba.
Tra i reperti figurano frammenti di ceramica con decorazioni geometriche, una punta di freccia in quarzo, uno strumento in osso e vari resti di animali, tra cui lama, uccelli e possibilmente cervi. I resti umani sono stati trovati in buone condizioni. L'analisi preliminare indica che uno degli individui sepolti potrebbe essere stato un giovane tra i 20 e i 35 anni.
I ricercatori sottolineano che questa è la prima scoperta documentata di resti umani in quest'area. La scoperta aiuta a ricostruire la vita quotidiana, la dieta, le malattie e le pratiche funerarie delle antiche comunità che vivevano nelle Ande a cavallo dell'era. I resti sono stati temporaneamente trasferiti in un laboratorio di Cordoba per l'analisi scientifica e saranno successivamente restituiti alla comunità.
La scoperta evidenzia l'importante ruolo delle comunità locali nella protezione del patrimonio archeologico. Grazie alle azioni coordinate degli abitanti di Anfama e dei ricercatori, è stato possibile prevenire la perdita di materiale unico e gettare le basi per ulteriori ricerche, previste per agosto 2025.