Prove archeologiche a Tel Megiddo supportano il racconto biblico della morte del re Giosia

Edited by: Ирина iryna_blgka blgka

Recenti scavi a Tel Megiddo, nel nord di Israele, hanno portato alla luce reperti che supportano la narrazione biblica sulla morte del re Giosia. Lo scavo archeologico ha rivelato prove di una presenza egizia risalente alla fine del VII secolo a.C., inclusi vasi di ceramica egizi e greci scoperti all'interno di un grande edificio amministrativo. Questa scoperta suggerisce una possibile presenza militare egizia nella zona.

Secondo l'Antico Testamento, il re Giosia, noto come un sovrano giusto, fu ucciso dal faraone Necao II a Megiddo. Il recente ritrovamento fornisce prove materiali che si allineano con il racconto biblico, che in precedenza mancava di una sostanziale conferma fisica. Il dottor Assaf Kleiman dell'Università Ben Gurion, membro senior dello staff della Spedizione Megiddo, ha notato la sorprendente scoperta di resti di una grande struttura risalente al 600 a.C. circa, insieme a vasi importati, che conferma una significativa presenza egizia durante il periodo in cui Giosia sarebbe stato ucciso.

Queste scoperte archeologiche migliorano la comprensione della storia dell'antico Israele e contribuiscono alle discussioni in corso sull'storicità dei testi biblici. Sebbene i ritrovamenti non provino definitivamente il racconto biblico, offrono prove convincenti che si allineano con la cronologia e le circostanze descritte nelle scritture. La scoperta di ceramiche egizie, probabilmente appartenenti all'esercito del faraone Necao II, supporta ulteriormente la narrazione di una presenza militare egizia a Megiddo durante l'epoca della morte del re Giosia.

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