In un'epoca in cui il cambiamento climatico e la perdita degli habitat minacciano la nostra ricca biodiversità, un nuovo strumento open-source offre una speranza concreta per la tutela delle piante, pilastri fondamentali dei nostri ecosistemi e della sicurezza alimentare. Questo innovativo framework permette ai conservazionisti di valutare quanto la diversità genetica sia rappresentata nelle banche dei semi, una risorsa preziosa per preservare specie a rischio di estinzione.
In Italia, terra di tradizioni agricole millenarie e di paesaggi variegati, la conservazione delle piante è un impegno che tocca da vicino la nostra identità regionale e familiare. Purtroppo, meno del 20% delle specie vegetali selvatiche è adeguatamente conservato tramite queste collezioni ex situ, un dato che invita a riflettere sull'urgenza di azioni mirate.
Marwa El Graoui, ricercatrice presso l'Università Mohammed VI Polytechnic in Marocco, ha ideato un metodo che utilizza dati pubblici, modellizzazione geospaziale e software accessibili per identificare le specie che necessitano di interventi prioritari. Il suo lavoro, focalizzato sul genere Vigna, si basa su principi scientifici solidi, come la teoria dell'isolamento per distanza, che spiega come le popolazioni geograficamente distanti tendano a divergere geneticamente.
Per definire con precisione l'areale di una specie, El Graoui ha sviluppato un approccio chiamato "areale aggiustato", che combina zone di inclusione per gli habitat documentati e zone di esclusione per eliminare aree improbabili, migliorando così la qualità dei dati utilizzati. Questo metodo tiene conto anche delle imprecisioni presenti nei registri delle collezioni, un aspetto cruciale per valutazioni più affidabili.
Tutto il processo è racchiuso in una libreria R open-source, accessibile a ricercatori di tutto il mondo, che possono inserire coordinate di presenza e variabili climatiche per ottenere un punteggio di conservazione per ogni specie. Questa iniziativa rispecchia la visione di UM6P di utilizzare strumenti digitali e dati africani per affrontare sfide globali, un esempio di collaborazione internazionale che ci riguarda da vicino.
Questa innovazione rappresenta un passo significativo per valorizzare la diversità genetica nelle banche dei semi, offrendo una soluzione scalabile e accessibile per la conservazione delle piante. In un Paese come l'Italia, dove la bellezza della natura e la tradizione agricola sono parte integrante della nostra cultura, proteggere queste risorse significa anche salvaguardare il futuro delle nostre famiglie e delle generazioni a venire.