Il Telescopio Spaziale James Webb Rivela un Buco Nero Supermassiccio nelle Origini dell'Universo: QSO1

Modificato da: Uliana S.

Con la passione e la meraviglia che da sempre animano la nostra ricerca delle stelle, gli astronomi, grazie al potente Telescopio Spaziale James Webb (JWST), hanno osservato un buco nero supermassiccio chiamato QSO1 in una galassia risalente a circa 700 milioni di anni dopo il Big Bang. Questa scoperta, affascinante come un racconto delle nostre tradizioni più antiche, ci offre nuove chiavi di lettura sulla formazione e crescita di questi giganti cosmici nei primordi dell'universo.

QSO1, situato nella galassia Abell 2744, ha una massa pari a circa 10 milioni di volte quella del Sole, corrispondente a circa il 10% della massa totale della sua galassia ospite. Un dato sorprendente che sfida i modelli tradizionali di formazione dei buchi neri, spesso legati ai resti di stelle massicce, e che richiama la nostra capacità italiana di guardare oltre le apparenze, come nelle nostre storie regionali ricche di mistero e bellezza.

La bassa metallicità della galassia ospite di QSO1 suggerisce meccanismi di formazione alternativi, come i buchi neri primordiali (PBH). Questi potrebbero essersi formati nei primissimi istanti dell'universo, fungendo da semi per i buchi neri supermassicci. Proprio come le radici profonde delle nostre tradizioni familiari e culturali, queste origini cosmiche verranno ulteriormente illuminate dalle osservazioni future del JWST, portandoci a scoprire nuovi orizzonti di bellezza e conoscenza.

Fonti

  • Space.com

  • Phys.org

  • Astronomy & Astrophysics

  • General Relativity and Gravitation

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