Il Progetto Galileo di Harvard Utilizza l'IA per Analizzare i Dati sugli UFO, Identificando le Anomalie

Edited by: Uliana Аj

Il Progetto Galileo di Harvard, guidato da Avi Loeb, sta impiegando l'intelligenza artificiale per analizzare i dati raccolti da tre osservatori nella sua ricerca di tecnologia extraterrestre. Il progetto ha accumulato dati su circa 1 milione di oggetti, stabilendo quella che affermano essere la più grande banca dati sugli UFO compilata sistematicamente.

Durante i primi cinque mesi di attività, sono stati rilevati circa 500.000 oggetti, con circa il 16% (circa 80.000) contrassegnati come anomalie. A seguito della revisione manuale, 144 traiettorie sono rimaste ambigue, rappresentando potenzialmente oggetti comuni non identificabili. L'obiettivo del progetto è identificare gli outlier che esibiscono una tecnologia al di là delle capacità umane, il che potrebbe potenzialmente indicare la presenza di civiltà extraterrestri. Secondo Avi Loeb, anche se un oggetto su un milione mostrasse capacità al di là delle tecnologie create dall'uomo, costituirebbe la più grande scoperta scientifica mai realizzata.

Il Progetto Galileo mira a utilizzare i telescopi esistenti e nuovi per cercare sistematicamente artefatti nell'orbita terrestre, oggetti interstellari e velivoli inspiegabili, a volte chiamati "veicoli aerei anomali" (VAA), nell'atmosfera terrestre.

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