Il panorama dell'imposta sulle società in Irlanda nel 2025: Trasferimenti di proprietà intellettuale e strategie multinazionali

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Recenti indagini evidenziano che le società multinazionali continuano a trasferire la proprietà intellettuale (PI) a filiali irlandesi per ottimizzare i loro obblighi fiscali [1]. Questa pratica comporta il trasferimento di preziosi beni immateriali in Irlanda, sfruttando le favorevoli strutture fiscali del paese [2, 7].

Il movimento di beni di PI ha un impatto significativo sugli utili ante imposte in Irlanda, attirando l'attenzione di ricercatori e analisti finanziari [4, 5]. Queste strategie consentono alle aziende di beneficiare dell'ambiente fiscale irlandese, che include un'aliquota del 12,5% per i redditi commerciali e un'aliquota minima del 15% per le grandi multinazionali [3, 8].

Tuttavia, il panorama è in evoluzione. Le regole del Pilastro Due dell'OCSE, implementate in Irlanda attraverso la legge finanziaria (n. 2) del 2023, introducono un'imposta minima globale del 15% per i gruppi multinazionali con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro [3, 6]. Nonostante questi cambiamenti e i potenziali impatti delle tariffe statunitensi, l'Irlanda rimane un hub attraente per gli affari internazionali grazie ai suoi incentivi fiscali, ai crediti di ricerca e sviluppo e alla sua posizione strategica [5, 7, 9].

Le aziende possono anche dedurre spese come consulenze, consulenze e spese legali relative alla protezione della proprietà intellettuale [9].

Questi fattori modellano collettivamente il ruolo dell'Irlanda nella concorrenza fiscale globale e la sua attrattiva per gli investimenti multinazionali [10, 11, 13].

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