Il 15 luglio 2025, i mercati azionari asiatici hanno mostrato performance miste, riflettendo le continue tensioni della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Questo contesto economico di incertezza ha spinto gli investitori a valutare attentamente le loro posizioni.
L'Australia ha registrato un rimbalzo, con l'indice S&P/ASX 200 in aumento dello 0,44% a 8.608,00 punti. Questo incremento è stato trainato dai settori tecnologico e finanziario, mentre i minatori di minerale di ferro hanno subito lievi cali. Il Giappone ha mostrato modesti guadagni, con l'indice Nikkei 225 in crescita dello 0,12% a 39.507,28.
Secondo recenti analisi, la guerra commerciale ha causato una diminuzione del 10% degli scambi commerciali tra Stati Uniti e Cina nel primo semestre del 2025. Inoltre, gli esperti prevedono che un accordo commerciale potrebbe portare a un aumento del PIL globale dello 0,5% entro la fine dell'anno. Questi dati evidenziano l'impatto significativo delle politiche commerciali sui mercati asiatici.
Altri mercati asiatici hanno mostrato risultati contrastanti. Nuova Zelanda, Hong Kong, Singapore, Taiwan e Indonesia hanno registrato aumenti, mentre Cina, Malesia e Corea del Sud hanno subito cali. I mercati statunitensi hanno chiuso con lievi guadagni, mentre i mercati europei hanno terminato in modo misto. I prezzi del petrolio greggio sono diminuiti a causa delle preoccupazioni sull'aumento della produzione dell'OPEC. In Italia, l'andamento dei mercati asiatici è seguito con attenzione, data l'importanza degli scambi commerciali con la regione.
In conclusione, la situazione dei mercati asiatici rimane complessa e influenzata dalle dinamiche geopolitiche e commerciali. Gli investitori e gli analisti continuano a monitorare attentamente gli sviluppi, valutando i rischi e le opportunità in un contesto in continua evoluzione.