Oggi, le riserve di Bitcoin sugli exchange sono precipitate sotto il 15%, un segnale che potrebbe indicare un'imminente shock nell'offerta, alimentato da una crescente domanda istituzionale, in particolare da parte degli exchange-traded funds (ETF). La percentuale di Bitcoin disponibile sugli exchange è ora al 14,5%, il livello più basso dal lontano agosto 2018. (Fonte: dati Glassnode)
Questa tendenza preannuncia un possibile rally dei prezzi, dove una domanda di acquisto vigorosa si scontra con una disponibilità di Bitcoin sempre più esigua. La diminuzione delle monete disponibili sugli exchange spesso riflette una crescente fiducia degli investitori e un orientamento verso il lungo termine, con i Bitcoin che vengono trasferiti in cold storage o wallet a custodia personale. (Fonte: dati Glassnode)
Anche i desk over-the-counter (OTC) stanno vivendo una stretta nell'offerta. Il saldo complessivo di Bitcoin detenuto negli indirizzi OTC noti è ai minimi storici. I dati di CryptoQuant mostrano un calo del 21% nei saldi degli indirizzi OTC legati ai miner da gennaio, attestandosi a un record minimo di 155.472 BTC. (Fonte: CryptoQuant)
Bitcoin ha mantenuto la sua posizione sopra la soglia psicologica critica di 100.000 dollari, livello che difende dal 28 maggio, nonostante una perdita del 2,85% negli ultimi due giorni. Questa resilienza è sostenuta da una solida domanda istituzionale e da un'offerta in contrazione. (Fonte: Focusw3b Agency)
Gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato 15 giorni consecutivi di afflussi. A partire dal 9 giugno, questi afflussi hanno superato i 386 milioni di dollari e sono proseguiti fino a lunedì, con ulteriori 102 milioni. Negli ultimi 15 giorni, gli ETF spot su Bitcoin hanno attratto oltre 4,7 miliardi di dollari di capitale. (Fonte: SoSoValue)