Secondo un rapporto *Reuters* del 13 marzo, la società energetica statale boliviana YPFB prevede di utilizzare le criptovalute per pagare le importazioni di energia. La decisione è stata presa a causa della diminuzione delle riserve di valuta estera e della riduzione della produzione di gas nel paese. Un portavoce di YPFB ha confermato che è stato predisposto un sistema, in seguito all'approvazione del governo per l'uso di asset digitali per soddisfare la domanda, anche se non è stata specificata quale criptovaluta verrà utilizzata. La carenza di carburante in Bolivia ha provocato proteste, che hanno colpito i trasporti pubblici e i raccolti. Il nuovo sistema mira a sostenere i sussidi nazionali per il carburante. A giugno 2024, la banca centrale boliviana ha revocato il divieto sui pagamenti in Bitcoin e criptovalute, consentendo agli istituti finanziari di effettuare transazioni con asset digitali. A settembre 2024 si è registrato un aumento del 100% nel commercio di asset virtuali, con 15,6 milioni di dollari scambiati mensilmente tra luglio e settembre, principalmente in stablecoin. Banco Bisa ha introdotto un servizio di custodia di stablecoin a ottobre 2024, consentendo ai residenti di scambiare l'USDt di Tether.
YPFB boliviana userà le criptovalute per le importazioni di energia a causa della carenza di valuta
Modificato da: Elena Weismann
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